sabato 24 ottobre 2015

Mercoledì 28 alle 21: Consiglio dell'Oratorio

Cari amici dell'Oratorio,
alla ripresa del nuovo anno comune abbiamo condiviso con un po' di voi la necessità di trovare un luogo di sintesi dell'esperienza oratoriana. Ci sembra che spesso i vari gruppi che si riferiscono alla vita dell'Oratorio non si confrontino e non condividano la loro vita con il risultato che l'azione pastorale risulta ridotta o anche monca. Per questo ritengo utile che ci si ritrovi a mettere a fuoco la missione dell'Oratorio in un Consiglio dell'Oratorio.

Un CONSIGLIO
Serve a consigliare l'azione della Chiesa, non è un parlamento e non è un condominio o un sindacato. Deve partire dalla vita reale e interrogarsi alla luce del vangelo sulla realtà presente individuando il progetto di Dio sulla nostra comunità. Il suo scopo è consigliare l'assistente e chi conduce la vita dell'Oratorio

Chi ne fa parte
Ne fa parte chiunque, giovane o adulto, abbia passione per l'Oratorio. Le realtà che costituiscono l'Oratorio devono preoccuparsi di partecipare per intero o che almeno partecipi un membro ogni gruppo. Fanno certamente parte dell'Oratorio:
Le catechiste, gli educatori medie-adolescenti-18enni e giovani, le Guide,  il GSG, Oltre la Scuola, il Gruppo chierichetti, il Coretto, i collaboratori adulti della cucina delle vacanze e delle feste, gli aiutanti del Bar, della Segreteria ecc. Il gruppo volontari del Campanile, insieme ai religiosi presenti e all'assistente.

La prima convocazione è fissata per 
Mercoledì 28 Ottobre alle ore 21

O.d.G.
1. Educarsi al pensiero di Cristo. Cosa abbiamo capito della lettera del Cardinale? L'Oratorio sta educando al pensiero di Cristo? Come?
2. Consiglio Pastorale, consiglio dell'Oratorio e Comunità educante. Quali passi fare per crescere insieme?
3. Uno sguardo al calendario dell'anno
4. Varie ed eventuali

"Il pensiero di Cristo è la grazia di una “sapienza” nuova. Non un pacchetto ben confezionato di buone idee cui fare ricorso alla bisogna. Non perciò una conquista di cui vantarsi, ma un dono dello Spirito Santo di cui essere grati. È la sorpresa di uno sguardo (una mentalità: nous) che urge al paragone con se stessi, con gli altri, con tutta la realtà e con Dio. I fatti che accadono ricevono piena luce dalla parola di Gesù. Gesù propone un modo diverso di pensare la vita, il rapporto con Lui si rivela come criterio interpretativo della realtà tutta." Card. A. Scola